Interrogazione a risposta in commissione 5-08323 (5 luglio 2022)
Al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
l’articolo 47 della legge 20 maggio 1985, n. 222, recante «Disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi», prevede che, a decorrere dall’anno finanziario 1990, sia lasciata per i contribuenti, la facoltà di scegliere la destinazione dell’otto per mille della propria contribuzione Irpef, tra la chiesa cattolica e lo Stato italiano; successivamente è stata data facoltà ai contribuenti di destinare l’otto per mille ad altre concessioni religiose;
al riguardo, l’interrogante evidenzia che (secondo quanto risulta dai dati più recenti), su oltre 41 milioni di dichiarazioni dei redditi, soltanto 17 milioni dei contribuenti sceglierebbero espressamente la destinazione dell’8 per mille dell’Irpef;
il medesimo contribuente, il quale non indica espressamente un beneficiario per il suo 8 per mille dell’Irpef, destina invece l’imposta cui è assoggettato alla ripartizione proporzionale tra i vari beneficiari dell’otto per mille;
in tale ambito, con il decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019 n. 157, l’interrogante evidenzia altresì che, secondo l’articolo 46-bis, comma 2, i contribuenti possono destinare una quota dell’otto per mille dell’Irpef (derivante dalle dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2019 al 2028) riferita agli interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico e incremento dell’efficienza energetica degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica;
in relazione a quanto suesposto, l’interrogante rileva che, anche fine di incrementare una quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche da destinare allo Stato, sono state commissionate dal Governo una campagna informativa il 31 agosto 2020 e una pubblicità radiofonica il 16 giugno 2021 sulle reti televisive della Rai;
al riguardo, l’interrogante rileva tuttavia come, attualmente, non risulti alcuna iniziativa in tal senso per l’anno in corso, e pertanto l’assenza d’informazione e di pubblicità sfavorisce l’amministrazione statale, danneggiando al contempo anche i cittadini, soprattutto in un particolare momento socioeconomico molto complesso per le imprese e le famiglie –:
quali orientamenti di competenza il Ministro intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa e se il Governo sia intenzionato a promuovere adottare un’adeguata campagna informativa e di sensibilizzazione in merito, relativa alla destinazione di una quota pari all’otto per mille per le dichiarazioni dei redditi 2022 e per gli anni successivi, in considerazione del fatto che la programmazione di una campagna informativa risulterebbe particolarmente utile e necessaria nelle attuali e difficili prospettive economiche e sociali dell’Italia, evitando viceversa un indebolimento in caso di una sua assenza in merito alla scelta di opzione per lo Stato, che determina conseguentemente l’impossibilità di ricorrere a una libera scelta, generando il cosiddetto inoptato, per il quale la norma prevede una ripartizione assai sfavorevole all’erario.