La legge istitutiva dell’ 8XMille aveva previsto, a cadenza triennale, una verifica sulla sua applicazione, relativamente alle somme da destinare a Stato o religioni, a scelta dei contribuenti, con la dichiarazione dei redditi.
Tale normativa divenne per il legislatore quasi “benedetta” da escluderne ogni esame o controllo. Ma contraddizioni e contestazioni non si fecero attendere, in ordine alla obbligatorietà della destinazione , in contrasto col principio della facoltatività per un’appartenenza, proprio con la revisione del Concordato, dell’ anno precedente, ad opera del Governo Craxi.
Ma altro aspetto Inammissibile da rimuovere è la forzatura della volontà del contribuente che, pur non scegliendo nè Stato nè chiese, vede destinare dal Governo la sua quota a Stato o Chiese.
Sarebbe come se, in sede di elezioni, fosse previsto che le schede bianche venissero ripartite fra i partiti o candidati votati. . Dinnanzi a ricorrenti disastri, epidemie e tagli allo Stato sociale è andata maturando pressantemente la richiesta di utilizzare in questi campi le quote dei contribuenti che nessuna scelta abbiano espresso.
Per tenere al riparo questa incongruenza di favore per le confessioni, l’on.Tremonti, l’ideatore della indicata legge sul’8XMille, inventò il 5XMille, per ogni emergenze, servizi od opere sociali..
E’ stato istituito di recente un Comitato nazionale “Via le mani dall’ inoptato”, (www.vialemanidall’inoptato.it), affinchè si destini allo Stato la quota senza scelta dei contribuenti da utilizzare a fini sociali, umanitari ed opere pubbliche..
Giacomo Grippa
(Direttivo naz.le Laicitalia)
15 aprile 2021